giovedì 16 febbraio 2012

LA TV LA FA ANCORA DA PADRONE MA....

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LA TV LA FA ANCORA DA PADRONE MA....

... il ricambio generazionale causa una diminuzione dell'interesse verso questo vetusto strumento di fruizione dei contenuti audio video, così come anche per la carta stampata e la radio.
I motivi sono molteplici, ma credo che in massima parte dipende dalle ormai avanzatissime e miniaturizzate tecnologie di rete che diventano sempre più facilmente fruibili e onnipresenti.
La televisione manterrà pressoché inalterata la sua valenza, ma gradualmente cambierà lo strumento di fruizione.
Auspichiamoci che questo avvenga nel più breve tempo possibile, perché non sono in pochi a riconoscere che il televisore, con la sua tecnologia monodirezionale, ha stimolato la parte peggiore di molti produttori di palinsesti, al fine di stimolare al massimo l'orientamento dei telespettatori a consumare in modo scriteriato a vantaggio della crescita del P.I.L. (Prodotto Interno Lordo), indice che notoriamente si basa solo sulla ricchezza economica senza tenere conto dei danni ambientali e sociali. E' stata una vera manna per le multinazionali che hanno potuto aumentare a dismisura le proprie produzioni, così come è stata una manna anche per chi sull'incremento incontrollato dei rifiuti (conseguenza naturale di qualsiasi attività produttiva) ha lucrato, spesso anche in modo disonesto.
Certo è che per la sua immediatezza d'uso, il televisore è difficile da sostituire con le moderne tecnologie info-telematiche e solo pochi  over 40 riescono a farne a meno grazie all'alternativa di internet.
Saranno i nativi digitali a decretare la fine del televisore.
Fruire la televisione attraverso Internet vuol dire avere a disposizione quasi tutta la produzione televisiva senza più dipendere ne dagli orari ne dai luoghi.
Inoltre, la fruizione della televisione attraverso Internet, permette l'aggiunta di commenti personali sia durante le trasmissioni in diretta che durante la visione di programmi già trasmessi.
Il passaggio della televisione dal televisore allo schermo del nostro PC, sta di fatto rendendo inutili videoregistratori, dvd recorder ed altre apparecchiature similari, perché la stessa rete, spesso per l'azione volontaria dei suoi fruitori,  viene usata come deposito pubblico di qualsiasi contenuto trasmesso dalle televisioni.


MA COME CI SI STACCA DAL TELEVISORE PER PASSARE ALLA RETE INTERNET?

E' proprio questo il percorso che vi invito a seguire continuando a leggere le prossime pagine di questo articolo. Molto dipenderà da quanto sarete capaci di distinguere ciò che è importante da ciò che non lo è e da quanto siete immuni alle strategie dell'intrattenimento, spesso basate sulle debolezze e morbosità dei telespettatori, stimolate fino all'inverosimile con immagini cruente, frasi d'effetto e invasione degli spazi privati in cui si consumano tragedie umane.
Un bel salto di qualità insomma, ma non del mezzo di fruizione delle informazioni, quanto della vostra attitudine ad individuare ciò che è realmente utile da ciò che è semplicemente distrazione di massa.

venerdì 16 dicembre 2011

Conoscere le fonti autorevoli e legalmente riconosciute

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Le informazioni su cui basare le nostre strategie amorose devono provenire da fonti attendibili e verificabili.
Non possiamo fare un passaparola solo perché una notizia ci ha particolarmente colpiti o quantomeno, nel condividerla mettiamo sempre in evidenza che la notizia non  l'abbiamo verificata personalmente ed invitiamo i nostri amici a verificarla.
Gli attuali sistemi di divulgazione sembrano basarsi sulla ricerca spasmodica dell'audience mettendo in ombra l'aspetto socialmente utile, ovvero quello di formare una popolazione con maggior senso di responsabilità e dedizione verso il proprio dovere ed informata sui propri diritti.

Qui non si vuole penalizzare un programma televisivo o un giornale a vantaggio di un'altro. Non è difficile comprendere che un sano programma di frivolezze può alleggerire la tensione di chi affronta un periodo un po' stressante della propria vita e neanche è pensabile che si possa vivere guardando sempre e solo programmi che parlano di economia, politica e scienza.

Come sempre è solo una questione di equilibri, ma quando a gestire questi equilibri c'è il potente di turno allora tutto il sistema informativo si trasforma in uno strumento per orientare le scelte dei telespettatori/lettori in funzione della speculazione dei soliti pochi su molti.
Negli ultimi decenni, il sistema economico mondiale basato sul PIL (Prodotto Interno Lordo) ha scatenato le più grandi cattiverie globali di tutti i tempi tra cui anche la disinformazione ovvero una strategia per disorientarci e distrarre la nostra attenzione verso contenuti molto spettacolari ma frivoli spesso prossimi alla totale inutilità o addirittura diseducativi (leggasi "reality show").

A questo punto non è difficile intuire che l'informazione non può essere acquisita passivamente ed essere considerata attendibile solo perché ci piace o scartata perché al di sopra della nostra capacità di comprendere; semmai dovrebbe essere proprio il contrario.
Mentre scrivo questo articolo stiamo per tagliare il confine tra l'anno 2011 e il 2012 e l'intero sistema di diffusione delle informazioni è radicalmente cambiato, quasi completamente sostituito direi.

La tecnologia e ovviamente la volontà di qualche forza sconosciuta che cercheremo di scoprire più avanti, oggi ci permette di sfuggire alla fruizione passiva delle informazioni in quanto, non solo tramite internet possiamo verificare la stragrande maggioranza delle informazioni diffuse nel territorio, ma possiamo fare da ripetitore verso la nostra rete sociale o verso un gruppo tematico con centinaia di migliaia di membri, senza escludere la possibilità di aggiungere i nostri commenti e le nostre osservazioni.
E questo non è niente se consideriamo che la stessa tecnologia ci permette di immettere l'informazione nella rete con estrema facilità e senza ricorrere a costose apparecchiature di trasmissione dei segnali.
Siti web, blog, streaming audio e video, sono ormai alla portata di tutti, senza sborsare un solo centesimo, ed ogni persona che ha una discreta configurazione hardware, software ed è connesso alla rete Internet, può in pochissimi minuti, crearsi un account e cominciare a costruirsi il proprio spazio telematico riportando, testi, immagini, suoni, video e quant'altro ritiene opportuno fino alla WebTV per trasmettere in diretta ed in mondo visione!
Tutto rigorosamente senza alcun costo economico fatta eccezione per i costi già sostenuti per il mantenimento del proprio PC e della connessione alla rete Internet.


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venerdì 9 dicembre 2011

FACEBOOK (ma non solo) PAGATO E STRAPAGATO

pubblicata da Rete Amica il giorno venerdì 8 gennaio 2010 alle ore 6.11
di Rete Amica fondatore di un GRUPPO DI DISCUSSIONE di pubblica utilità 

Anche se non lo sai, Facebook e tutti i beni ed i servizi telematici (ma non solo), che ci vengono offerti GRATIS, in realtà li paghiamo e strapaghiamo, tranne quelli per i quali NON ti sono stati richiesti neanche i dati personali.
Non credete che tutto questo sia possibile? OK, allora continuate a leggere questa opinione di Rete Amica scaturita da complicate ed annose ricerche e tanti studi in merito, iniziati quando ancora non era facile come oggi trovare informazioni su internet e le istituzioni e la TV di Stato non erano così trasparenti.

Credo che dietro le false spoglie di Social Network propagandato come "... sistema per ritrovare vecchi amici e compagni di scuola etc..." ci sia in realtà la volontà di raccogliere, catalogare e diffondere informazioni personali alla velocità della luce. Così chi ha l'immenso potere di elaborare questa infinita mole di dati, stupidamente consegnata da noi stessi su un vassoio d'argento, può ricavare, grazie ai potentissimi mezzi informatici moderni, le più svariate statistiche su ogni caratteristica degli abitanti di tutto il mondo e fornirle (venderle) alle multinazionali che così amplificano ulteriormente il potere esercitato sulle gente che su FB (ma non solo) cerca solo un po' di svago e/o un po’ di umana e disinteressata compagnia.

Il bello di tutto questo è che li abbiamo autorizzati noi nello stesso momento che abbiamo accettato le cosiddette T.O.S. (Terms Of Service) cioè le Condizioni del Servizio durante la fase di iscrizione al sito (Rapida sintesi dal TG5).
A tal proposito vi invito anche a visionare questo video messaggio che ho appena trovato proprio adesso su youtube.
Vedere anche quest'altro interessante servizio tratto da RAINEWS24 su youtube 

E si! Tutti a dirci “Dai! Iscriviti anche tu su FB, ci siamo già tutti!”. Ed eccoci, senza saperlo, a consumare l’ennesimo scempio delle cose fatte in fretta e furia senza guardare cosa stiamo accettando e senza riflettere sugli effetti che inesorabilmente questo produrrà sull’evoluzione sociale, politica ed economica.

Perché mai ci ostiniamo a non voler capire diventando sempre più inconsapevoli e vulnerabili?

FB va invece bene per chi ha un'attività commerciale e vuole pubblicizzarla, per musicisti, gruppi ideologici e quant'altro non sia la nostra vita privata e tutte le foto di famiglia.
Per farla breve, Facebook e tanti altri servizi di rete (ma non solo), sono a pagamento.
Non ce ne accorgiamo perché la moneta con cui paghiamo non sono le classiche banconote.
La moneta più preziosa dell'era che stiamo vivendo è invisibile ancora sconosciuta alla maggior parte di noi, e viene gestita da banche speciali, le BANCHE DATI.
Per chi non l'avesse ancora capito, rilasciare i dati personali per un servizio o un bene che viene pubblicizzato come gratis, rappresenta il modo più maldestro per diventare vittime inconsapevoli di una truffa.

Nota: (Lo stesso concetto verrà poi pubblicato da un giornalista americano e commentato il 07/05/2011 su RADIOTRE nel programma Oggi a pagina3: La privacy all'epoca della rete )

I nostri dati anagrafici sono la moneta moderna
e conferisce a chi li riceve un potere immenso
che può essere usato contro noi stessi
ALTRO CHE GRATIS!

Vi invito ad approfondire la questione su Privacy, preziosa moneta di scambio (la stessa discussione su questo blog) e a partecipare a questa discussione con i vostri dubbi, perplessità e smentite ma solo dopo che avrete fatto le vostre belle ricerche sulle questioni legate alla privacy, partendo dal sito del Garante www.garanteprivacy.it per finire coi siti delle televisioni dove sono archiviati diversi programmi che parlano della protezione dei dati personali ed i pericoli derivanti dalla loro diffusione incontrollata ed incontrastata ad esempio www.rai.tv e dopo aver dato uno sguardo agli aspetti tecnici e le straordinarie potenzialità dell’archiviazione, organizzazione elaborazione ed interrogazione dei dati (cercare “basi di dati”).

Questa mia opinione si è formata attraverso un appassionato studio della questione per la quale ho impiegato 10 anni sfruttando solo una piccola parte del poco tempo libero che mi resta ogni giorno.
In questi 10 anni ho anche sperimentato come sia facile cadere in trappola per ogni minima cosa che abbia a che fare con esercenti e sportelli vari.

Riporto anche un fac-simile di botta e risposta fra un ipotetico cliente ed una ipotetica cassiera di supermercato:

Commessa: “Vuole farsi la CARTA SCONTO?”
Rete Amica: “E’ gratis?”
Commessa: “Si”
Rete Amica: “Ok, allora l’accetto”
Commessa: “Compili questo modulo con i suoi dati personali, mi dia il documento per farne una fotocopia, e firmi il modulo”
Rete Amica: “Ma allora non è gratis!”
Commessa: “Certo che lo è, non le stiamo chiedendo dei soldi”
Rete Amica: “Ma, mi state chiedendo di rinunciare alla mia privacy che per me vale molto di più dei soldi.”
Commessa: “Servono per sapere a chi si fanno gli sconti.”
Rete Amica: “E perché vi interessa saperlo? Quando vado a riscuotere il gratta e vinci o la vincita al lotto, nessuno mi chiede chi sono, la ricevuta è al portatore, chi la consegna riscuote, quindi se volete fare sconti per attirare la clientela ed espandere il volume d’affari vi basta che qualsiasi portatore vi mostri una qualsiasi delle vostre schede per dimostrarvi di essere un vostro cliente, di conseguenza chi vuole lo sconto si recherà presso questo esercizio”
Commessa: “Non so, io faccio solo quello che mi dicono, devo conservare un posto di lavoro”
Rete Amica: “Lei ha il dovere di sapere se quello che le fanno fare, può avere effetti indesiderati anche a lungo termine sulla società di cui tanto ci lamentiamo e quindi anche sulle persone che le stanno a cuore. Quando avrà un minuto di tempo si conceda una visita al gruppo di Rete Amica su FB.”
Commessa: “La cosa mi ha incuriosito, credo proprio che ci farò una capatina, grazie.”
Rete Amica: “Grazie a lei, per la disponibilità”

Chi ha qualche rimasuglio di tempo ed una buona capacità di apprendimento e dimestichezza nel trovare le fonti di informazione giuste (non solo in rete) potrebbe impiegare anche solo un mese per capirne abbastanza da avallare la mia opinione o per smentirla.
Potete iniziare dalla relazione annuale per il 2008 presentata nel 2009 dal Garante per la Privacy nella quale diverse volte vengono citati i social network e fatti richiami ad un uso più attento da parte degli utenti.

Ho anche la soluzione che ovviamente non vi piacerà: Abbandonate i vostri accounts con Nome e Cognome in chiaro per i quali avete fornito i veri dati personali e rifatevi un account fittizio come quello di Rete Amica così potrete continuare a coltivare l’orticello di FB senza denudarvi davanti a tutti della vostra privacy.

Rete Amica tiene i rapporti con la famiglia e gli amici tramite collaudatissimi ed affidabilissimi strumenti come MSN e Skype, o tramite il tradizionale antico ma potentissimo mezzo che è la posta elettronica e tanti altri modi sicuri per la privacy e per mantenere i contatti solo nell’ambito di parenti ed amici.
Ma attenzione, anche su questi rigorosamente vanno inseriti dati fittizi che confiderete solo alle persone che volete tra i vostri contatti, tranne ovviamente che non vorrete acquistare (stavolta con soldi veri) qualcuno dei servizi aggiuntivi offerti. Certo così dovrete rinunciare a ritrovare i vostri vecchi compagni di scuola, colleghi e parenti lontani, ma come recitano tante opere multimediali facilmente reperibili su youtube, “Se questi non vi hanno mai cercato fino ad oggi e non risultano in nessuno degli elenchi telefonici globali… un motivo ci sarà!”.

Tutto ciò che si accetta telematicamente o si firma su carta, va attentamente letto e si ha diritto a riceverne una copia, anche se cercheranno sempre di mettervi a disagio quando la chiederete.
Cercate nel limite del possibile di non ritrovarvi a dover accettare qualcosa in fretta e furia. Ricordatevi che dovete essere anche un esempio da seguire per le persone che si fidano di voi.


AGGIUNTI SUCCESSIVAMENTE ALLA PRIMA PUBBLICAZIONE

13/01/2009 Rete Amica invita ad un ulteriore riflessione, guardando il secondo servizio di questa puntata di Neapolis del 08/01/2009: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-3f3c9436-5b59-4f7c-9ba3-8391731bcb94.html?p=0
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Seguono commenti alla nota anche se mancano i commenti del secondo interlocutore (forse perché ha disattivato il suo account)

Rete Amica Nel senso che peggio di me non c'è nessuno?!? 
:)))))))))))))))
Mi fa piacere che ogni tanto ti fai viva.
I tuoi progetti come procedono?
13 gennaio 2010 alle ore 11.56 · Mi piace

Rete Amica Certo, certo...
E tu lavori bene, almeno dai risultati che vedo io da qui così sembra.
Ti auguro tutto il successo che meriti.
13 gennaio 2010 alle ore 12.15 · Mi piace

Rete Amica Donata, come vedi io sto bene sul Social Network senza rinunziare all'anonimato e scambio pareri ed opinioni (socializzo) con un'infinità di persone.
Credo che l'errore comune stia nell'avere sempre voglia di nutrire il proprio ego mettendo in secondo piano la ricchezza che sta nei nostri cuori e nelle nostre menti.
Per me il social network è solo un'occasione per fruire dei pensieri altrui e rendere fruibili i miei pensieri agli altri, una sorta di scambio rapido e costruttivo che ci fa crescere tutti.
In questa epoca tecnologica, per vostra fortuna, i miei connotati, le informazioni anagrafiche e la mia posizione sociale non sono importanti per veicolare il mio pensiero.
Credo sia fondamentale concentrarsi su ciò che si predica e non sul pulpito da cui la predica proviene, altrimenti sarebbe fin troppo facile distrarre l'attenzione di chi vorrebbe capire nuovi concetti, basterebbe infatti alimentare sterili polemiche che rallenterebbero inevitabilmente il confronto fra chi la pensa diversamente a scapito dell'evoluzione.
Questa diavoleria di Facebook è un'arma a doppio taglio per chi non conosce i pericoli legati ai furti di identità e ti assicuro che la maggior parte degli utenti sono all'oscuro di questo problema.
Io cerco di aggirare l'ostacolo prendendo da FB solo parte buona ed evitando di "pagare" con la mia identità visto che il tutto viene propagandato come GRATIS.
La moneta non è solo quella di metallo o di carta (altro errore comune).
Grazie per avermi fornito lo spunto per ulteriori precisazioni ed esempi.
Io amo le persone che cercano il confronto e spero che ci sia un seguito.

Credo che tu abbia esordito con "Cara Rete Amica" solo perché il nick è al femminile ma, nel dubbio, ribadisco che dietro Rete Amica, che non è un'organizzazione, c'è solo un comune cittadino (uomo) che vuole crescere anche grazie a voi senza rinunciare all'anonimato.

Buona serata e a presto!

:))))))))))))))
12 aprile 2010 alle ore 21.10 · Mi piace