giovedì 1 dicembre 2011

La manifestazione d'amore più sorprendente 1/2

ringrazio tutti quelli che sugli altri social network, hanno concesso fiducia e consensi a questo fantomatico Rete Amica, e che mi hanno indirettamente indotto a scrivere su uno strumento più adatto per questo tipo cose, il blog, col quale ovviamente manterrò il collegamento a tutti gli altri strumenti della rete per utilizzare di ognuno di questi le migliori potenzialità di divulgazione e di interazione con le meravigliose persone che vogliono fare dell'amore un raffinato strumento di bene personale e collettivo nello stesso tempo.

Questo blog nasce da un mio preciso bisogno che spero coincida con il vostro. Trattasi del bisogno di amare, amare tutti e tutto, indipendentemente da dottrine, religioni, culture, ideologie e quant'altro possa aberrare il significato della parola amore.

Qualcuno starà già cambiando pagina pensando...
 "ma come e chi vuole amare questo demente attraverso un blog?".

Bene, sono pronto a dimostrare, anche ai più scettici ma anche ai pessimisti ed ai disfattisti, che attraverso dei semplicissimi ragionamenti logici, non sarà più possibile autoingannarci per preservare la nostra autostima, ma diventerà assolutamente necessario alimentarla attraverso uno stile di vita diverso che abbia un reale riscontro sulle nostre scelte quotidiane ed i cui risultati siano tangibili e non mistificabili neanche da noi stessi. Solo allora riusciremo a percepire la differenza tra l'autostima ingannevole e quella meritata, e vi assicuro anche che vi sarà più facile capire se l'autostima di chi vi sta di fronte è del primo o del secondo tipo.

Ma che centra l'amore?
Ora ci arriviamo, a poco a poco... con calma.

Nell'ora "d'aria" giornaliera che l'attuale sistema socio-economico mi concede, potrei guardare passivamente la TV o leggere passivamente un giornale, ma così facendo riuscirei a catturare informazioni utili solo per il 2% del tempo e magari alzandomi dalla poltroncina le dimentico pure. E poi diciamocelo chiaramente, tra una lamentela e l'altra, una volta col barbiere ed una volta coi colleghi di lavoro, gli anni passano e la socio-tecnologia è profondamente cambiata. Vi pare poco poter decidere da un momento all'altro di creare un blog e mettere a disposizione del mondo intero il mio pensiero?
E' evidente che uno strumento potente come la rete Internet non può essere stato creato da quattro sbarbatelli sfaccendati, o meglio direi che la parte tecnologica potrebbe essere stata creata da chiunque, ma la sua fruibilità e capillarità? personalmente penso che la rete ci sia stata messa a disposizione da quegli stessi potenti della Terra che accusiamo di tenerci in pugno, ma se questo fosse vero si aprono mille questioni tutte particolarmente complesse che sfuggono alle logiche standard a cui siamo ormai troppo abituati.

A questo punto, non potendo essere depositario della verità così come nessuno di noi può esserlo, ho scelto la mia versione dei fatti, che se pur fuori dalle righe, potrebbe anche ricevere qualche consenso oltre che molti dissensi (purché ovviamente non si travalichino i limiti del buon gusto).

Credo che attraverso il potere delle statistiche basate sui dati ricavati dagli stili di vita di ognuno di noi, i potenti della Terra possono decidere come governare, ma anche come governarci e, secondo me, c'è una bella differenza fra questi due modi di esprimersi.
Si perché "governare" sarebbe il giusto modo per definire cosa qualcuno o alcuni decidono ed attuano per il bene collettivo, mentre "governarci" mi mette un po' a disagio in quanto da l'impressione di un potere così esageratamente incontrollabile che può toccare la sfera intima di chiunque, ovunque esso sia.

Questa ipotesi mi terrorizza perché temo che il mio modo di amare venga controllato e aberrato attraverso una rete di informazioni personali che il potente di turno può utilizzare deliberatamente a favore o contro di me a seconda del suo particolare momento di coscienza, e sappiamo bene che chiunque, a causa della delicata natura neuronica, può improvvisamente non essere più se stesso. Ho reso l'idea fino ad ora?

Ma chi sarebbe o sarebbero i potenti di turno?
Tutti coloro i quali sanno più cose su di te di quante ne sappia tu su di loro, sono
"il potente di turno".